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IL PICCOLISSIMO TEATRO DI MILANO

MotoTeatro Oscar nasce all’inizio dell’estate 2020, quando l’associazione InAtto decide, dopo tre mesi di lockdown, di allestire una minuscola scena teatrale allo scopo di portare piccoli spettacoli in alcuni luoghi-simbolo di Milano, dal Chiostro di S. Eustorgio ai giardini della Triennale, dai cortili delle case Aler di Calvairate alle case di ringhiera di via Porpora.

Dopo mesi senza teatro, senza cinema e senza più occasioni di aggregazione, ci sembrava importante portare il teatro in città, a contatto con la gente. Ed era bello farlo con l’Apecar, che da sessant’anni trasporta il lavoro umile di gelatai, imbianchini, muratori, falegnami. Il tempo del covid ci ha fatto capire meglio che il mestiere dell’attore è esattamente come gli altri, e serve, come gli altri mestieri, a migliorare la vita della comunità. Non portando calce, mattoni o gelati, ma un bene altrettanto necessario: storie, volti, parole, corpi e, forse, anime.

La risposta è stata enorme: decine di spettacoli, sempre con il tutto-esaurito, migliaia di persone incontrate. Ci ha commosso particolarmente la risposta di alcuni grandi nomi del teatro italiano alla nostra chiamata: Marco Martinelli, Arianna Scommegna, Federica Fracassi, Walter Malosti, Maurizio Donadoni e tanti altri, che hanno accettato di esibirsi sul nostro minuscolo palcoscenico.

METTERSI IN MOTO

La forza di questo progetto è un’idea scontata ma troppo spesso dimenticata, e cioè che essenziali per fare teatro sono il corpo e la voce dell’attore davanti al suo pubblico. Per ribadire che il Teatro è importante in un Paese che vuole ripartire dopo i dolori, le fatiche, i lutti e i danni di questa silenziosa guerra.

Il MotoTeatro nel 2020 è diventato rapidamente il simbolo simpatico e confidenziale di un teatro a portata di mano, che si muove per venire incontro allo spettatore che lo raggiunge nel suo ambiente naturale, addirittura a casa sua. È andato nelle case di ringhiera, nei quartieri popolari, nelle case ALER oltre che presso prestigiose istituzioni culturali della città di Milano. Per fare questo ha dovuto ridurre ai minimi termini la sua forma salvando ciò che è essenziale nel teatro: un attore (il suo corpo, la sua voce), il pubblico, una storia da raccontare.

La magia del teatro si accontenta di pochi strumenti, quando ha qualcosa di importante da dire. Questa essenzialità ha creato un’atmosfera indimenticabile. Soprattutto quando lo spettacolo si è svolto in luoghi dal grande fascino sia architettonico, che naturalistico che sociale. Allora il MotoTeatro ha compreso che la sua forza sta proprio nella sua essenzialità, diremmo quasi, frugalità. Accettando questa sfida in un metro quadro di palcoscenico si può fare tutto: da Shakespeare e Manzoni, da Testori a Joyce.

"Se le sale teatrali chiudono tocca a noi, gente di teatro, andare per la città"

Corriere della Sera 9.06.2020

IL TEATRO A CASA TUA

L’esperienza del “MotoTeatro” non fa altro che modernizzare l’antica pratica delle compagnie di giro che si procuravano da vivere andando di piazza in piazza, di teatro in teatro, portando la loro arte e le loro commedie, sempre in rapporto vitale con tutti i tipi di pubblico che incontravano ad ogni tappa.Il piccolissimo teatro itinerante che ha tutto a bordo nel minu-scolo cassone di un Apecar è di per sé una buona pratica per lo spettacolo dal vivo oggi, all’aperto, e può offrire a tutti i tipi di pubblico la sua offerta ponendo attenzione quando è ospitato alla sicurezza degli accessi e al distanziamento sociale.

L’obiettivo del MotoTeatro è quello di raggiungere borghi decentrati, località bisognose di un momento di vita comunitaria attraverso l’arte dal vivo.

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