Sinossi:
Monologo sull’ineluttabilità del cibo nella nostra esistenza.
Reduce da una scorribanda in un moderno supermarket, un cliente poco modello viene rieducato dalla Security e costretto a sproloquiare su verdura, frutta, pane e companatico. Qualche esempio? Perché tutti ce l’hanno con il cavolo mentre la melanzana non la tocca nessuno? Perché siamo teste di rapa? Che cos’ha poi di così diverso il finocchio? Le patate hanno lo Spirito? Perché la pera cade stupidamente mentre sembrerebbe che la mela no? E il fico? Si capisce solo se è fresco? E…
Un vero delirio ortofrutticolo in cui ad un certo punto al nostro eroe sembrerà impossibile dire pane al pane e vino al vino. Tranquilli: dal gorgo linguistico si può uscire, come forse si può uscire indenni (e senza pagare?) dal market. Basta avere uno sponsor, naturalmente. Oppure imprevedibilmente, con un colpo d’ala. Come l’antico saggio che dal suo sacco (o sacchetto) estraeva ed estrae cose antiche e cose nuove. Buon appetito.